Propr. conte T. C. de Brambilla, attore italiano. Formatosi in teatro, diviene interprete brillante nell'empireo maschile del muto italiano tradizionalmente subalterno a quello femminile (Madame Flirt, 1918, di B. Negroni). Trasferisce tali peculiarità nella Hollywood della commedia muta (Stage Madness, 1927, di V. Schertzinger) e sonora (Una notte d'amore, 1934, sempre di Schertzinger). Rientrato in Italia, interpreta con calibrata leggerezza e con un teatralismo datato, ma estraneo alle atmosfere dei «telefoni bianchi», La marcia nuziale (1934) di M. Bonnard ed è poi garbato protagonista di Una notte al castello (1935) di L. Milestone ed elegante comprimario in Vacanze romane (1953) di W. Wyler. Ritorna a forme teatrali – stavolta sperimentali – in Giovanna D'Arco al rogo (1954) di R. Rossellini.